Perché gli antidepressivi ti tengono sveglio? E cosa puoi fare
Se hai iniziato un antidepressivo e da allora non dormi più come prima, non sei solo. Molti pazienti segnalano insonnia, risvegli frequenti o sogni vividi nei primi giorni o settimane di trattamento. Questo non è un effetto collaterale casuale: gli antidepressivi modificano direttamente l’architettura del sonno, agendo sui neurotrasmettitori che regolano il ciclo veglia-sonno. La buona notizia? Questi cambiamenti non sono permanenti, e ci sono modi concreti per gestirli.
Quale antidepressivo ti tiene sveglio? Non sono tutti uguali
Non tutti gli antidepressivi hanno lo stesso impatto sul sonno. Alcuni ti fanno addormentare più facilmente, altri ti tengono sveglio. I SSRI - come fluoxetina, sertralina e paroxetina - sono i più associati all’insonnia. Uno studio del 2023 ha trovato che fino al 78% dei pazienti che prendono fluoxetina hanno difficoltà a addormentarsi nelle prime due settimane. Questo accade perché aumentano la serotonina, che inibisce il sonno REM e ritarda l’ingresso nella fase profonda del sonno.
Al contrario, la mirtazapina è spesso scelta proprio per chi soffre di insonnia associata alla depressione. Studi mostrano che aumenta il tempo totale di sonno di circa 50 minuti e migliora l’efficienza del sonno del 32%. Ma ha un rovescio della medaglia: può causare sonnolenza diurna, specialmente a dosi superiori ai 30 mg.
La trazodone, anche se non è un antidepressivo di prima linea, è usata spesso come aiuto al sonno a dosi basse (25-50 mg). Funziona bene per ridurre i risvegli notturni, ma molti pazienti segnalano un “effetto sbornia” al mattino, come se avessero dormito troppo poco.
La agomelatina è un’opzione più nuova. Non agisce sulla serotonina come gli SSRI, ma sull’ormone del sonno melatonina. Uno studio del 2024 ha dimostrato che migliora sia la depressione che la continuità del sonno più di escitalopram, con solo un 8% di riduzione del sonno REM contro il 22% degli SSRI.
Il momento della giornata in cui prendi il farmaco fa la differenza
Prendere un antidepressivo alla sera invece che al mattino può trasformare un problema di sonno in un disastro. Gli SSRI e altri farmaci stimolanti - come bupropione - devono essere assunti prima delle 9 del mattino. Uno studio del 2020 ha mostrato che questo semplice cambiamento riduce il rischio di insonnia del 41%.
Perché? Perché la serotonina, anche se è un neurotrasmettitore del benessere, ha un ruolo attivante nel sistema nervoso centrale. Se la sua concentrazione sale troppo tardi nel giorno, il cervello non riesce a spegnersi. Al contrario, farmaci sedativi come mirtazapina o trazodone devono essere presi 2-3 ore prima di coricarsi. Così, l’effetto sonnifero arriva quando serve, e non ti lascia appesantito al mattino.
Il tuo sonno migliorerà… ma non subito
Se hai iniziato un SSRI e non dormi da una settimana, non ti arrendere. La maggior parte degli effetti negativi sul sonno raggiungono il picco tra il terzo e il settimo giorno, poi iniziano a diminuire. Secondo ricerche del 2005, dopo 21-28 giorni, il 72% dei pazienti segnala un miglioramento spontaneo del sonno.
Questo significa che l’insonnia iniziale non è un segno che il farmaco non funziona. È un segno che il tuo cervello sta adattandosi. Se l’insonnia persiste oltre quattro settimane, allora è il momento di parlare con il tuo medico di un cambio di trattamento o di un aggiustamento di dose.
Quando un farmaco per il sonno può aiutare - e quando no
Non è sempre necessario cambiare antidepressivo. A volte, basta aggiungere un supporto temporaneo. La trazodone a bassa dose è la scelta più comune. Ma attenzione: non è un sonnifero a lungo termine. Usata per più di 4-6 settimane, può ridurre la qualità del sonno profondo.
La mirtazapina è un’alternativa migliore per chi ha depressione e insonnia cronica. A dosi basse (7,5-15 mg), ha un effetto sedativo senza gli effetti collaterali pesanti delle benzodiazepine. E non crea dipendenza.
Evita di combinare bupropione con SSRI. È una combinazione pericolosa per il sonno: un rapporto della FDA del 2022 ha mostrato che aumenta il rischio di insonnia del 2,4 volte. Molti pazienti su Reddit hanno segnalato insonnia grave proprio con questa combinazione.
Le dosi non sono lineari - e questo cambia tutto
Prendere una dose più alta non significa un risultato migliore. Anzi, può peggiorare il sonno. Con la venlafaxina, il rischio di insonnia sale fino a 150 mg al giorno, poi scende a dosi più alte. Partire con 37,5 mg invece di 75 mg riduce il rischio di disturbi del sonno del 32%.
Con la fluoxetina, il rischio di sonnolenza aumenta da 1,2% a 20 mg a 4,7% a 60 mg. Ma questo non significa che a 60 mg ti senti più stanco: significa che il cervello sta reagendo in modo esagerato. A volte, una dose più bassa, presa con costanza, funziona meglio di una dose alta, presa in modo irregolare.
Il diario del sonno: il tuo strumento più semplice
Non fidarti solo della memoria. Tieni un diario del sonno per almeno due settimane dopo aver iniziato un nuovo antidepressivo. Annota:
- Quando ti corichi e quando ti alzi
- Quanto tempo impieghi ad addormentarti
- Quante volte ti svegli durante la notte
- Se hai sogni vividi o movimenti anomali (es. calciare, urlare)
- Se ti senti stanco al mattino
Questo diario diventa un documento prezioso per il tuo medico. Ti aiuta a capire se il problema è il farmaco, la dose, l’orario, o qualcos’altro. Se noti movimenti insoliti durante il sonno - come calciare, urlare o agitarti - parla subito con il tuo medico. Questi possono essere segni di un disturbo chiamato REM senza atonia, più comune nei pazienti che prendono SSRI.
Il futuro: antidepressivi su misura per il tuo sonno
La medicina sta cambiando. Oggi, il 62% degli psichiatri usa dati sul sonno per scegliere gli antidepressivi - contro il 38% nel 2020. Nel 2025, è uscito un test genetico (Genomind) che analizza 17 marcatori per prevedere come reagirai a 24 antidepressivi in termini di sonno. Il costo è di 349 dollari, ma potrebbe evitarti mesi di tentativi ed errori.
Il National Institute of Mental Health ha investito 14,3 milioni di dollari per studiare l’orario ottimale di somministrazione in base ai ritmi circadiani individuali. Il futuro non sarà più “prendi un antidepressivo e vediamo cosa succede”. Sarà: “prendi l’antidepressivo giusto, al momento giusto, per il tuo tipo di sonno”.
Consigli pratici da mettere in atto oggi
- Se hai insonnia e depressione, chiedi se la mirtazapina a 7,5-15 mg è adatta a te.
- Prendi gli SSRI prima delle 9 del mattino. Mai dopo pranzo.
- Se usi trazodone per dormire, non superare i 50 mg. E non usarla più di 6 settimane senza valutazione.
- Evita bupropione se stai già prendendo un SSRI.
- Non aumentare la dose da solo per migliorare il sonno. Potresti peggiorare tutto.
- Se il sonno non migliora dopo 4 settimane, parla di cambiare farmaco, non di aggiungere sonniferi.
Perché alcuni medici dicono che il sonno non conta
C’è una controversia in corso. Alcuni ricercatori, come il dottor Madhukar Trivedi, sostengono che i cambiamenti nel sonno non influenzano la risposta all’antidepressivo. Altri, come il dottor Dieter Riemann, dicono che la riduzione del sonno REM nelle prime due settimane è un segno che il farmaco sta funzionando - con un’efficacia del 45% correlata a questo cambiamento.
La verità è che entrambi hanno ragione. Il sonno è un indicatore, non un obiettivo. Se il tuo umore migliora e il sonno peggiora, potrebbe essere un compromesso temporaneo. Ma se il sonno peggiora e l’umore no? Allora il farmaco non è adatto a te. Il tuo benessere non si misura solo in termine di depressione. Il sonno è parte integrante della guarigione.
Gli antidepressivi causano sempre insonnia?
No, non sempre. Alcuni antidepressivi, come la mirtazapina e la trazodone, sono usati proprio per migliorare il sonno. Altri, come gli SSRI, possono causare insonnia nelle prime settimane, ma questo effetto spesso scompare dopo 3-4 settimane. Non tutti reagiscono allo stesso modo: dipende dal farmaco, dalla dose e dalla tua biologia.
Posso prendere un sonnifero insieme all’antidepressivo?
Sì, ma con attenzione. La trazodone a bassa dose (25-50 mg) è la scelta più sicura e usata comunemente. Evita benzodiazepine o farmaci come zolpidem per periodi lunghi: possono creare dipendenza e peggiorare la qualità del sonno profondo. Usa i sonniferi solo come supporto temporaneo, non come soluzione definitiva.
Perché mi sveglio con sogni vividi dopo aver iniziato un SSRI?
Gli SSRI riducono il sonno REM all’inizio, ma poi il cervello cerca di recuperare quel sonno mancante. Questo porta a sogni più intensi e vividi, spesso con emozioni forti. È un fenomeno chiamato “REM rebound”. Non è pericoloso, ma può essere disturbante. Se diventa troppo intenso o ti fa sentire ansioso al risveglio, parla con il tuo medico di ridurre la dose o cambiare farmaco.
La mirtazapina fa ingrassare? È un problema?
Sì, la mirtazapina può causare aumento di peso, specialmente a dosi superiori a 30 mg. Questo avviene perché aumenta l’appetito, in particolare per carboidrati. Se il peso è un problema per te, inizia con 7,5-15 mg e monitora l’effetto. Se l’aumento di peso diventa eccessivo, il tuo medico può passare a un’altra opzione come l’agomelatina, che ha un impatto minore sul peso.
Cosa devo fare se ho movimenti anomali durante il sonno?
Se ti svegli con lividi, ti senti stanco nonostante abbia dormito, o il tuo partner ti dice che muovi braccia e gambe in modo incontrollato durante la notte, potresti avere il disturbo del comportamento REM (RBD). Questo è più comune con gli SSRI. Non ignorarlo. Chiedi un esame polisonnografico: è l’unico modo per diagnosticarlo. Se confermato, il tuo medico potrebbe cambiare antidepressivo o aggiungere un farmaco specifico per il RBD.
Quando devo preoccuparmi e cambiare antidepressivo?
Se l’insonnia persiste oltre 4 settimane, se ti senti più ansioso o agitato di prima, o se il sonno ti impedisce di funzionare durante il giorno, è tempo di parlare di un cambio. Non aspettare che peggiori. L’obiettivo non è solo alleviare la depressione, ma ripristinare un sonno sano. Senza sonno, la guarigione è incompleta.
Lorenzo L
5.12.2025SSRI? Ma dai, io ho preso sertralina e ho dormito come un bambino. Forse sei solo un po' troppo sensibile, amico.
Vincenzo Paone
5.12.2025La mirtazapina a 7,5 mg è stata la mia salvezza. Sonno profondo, nessun effetto sbornia, e l'appetito? Sì, è aumentato, ma meglio di dormire 3 ore a notte. Consigliatissima.
Michele Pavan
5.12.2025Ah, il classico ‘prendi il farmaco al mattino’... come se tutti avessero un lavoro da 9 a 5. Io lavoro di notte e ho dovuto imparare a fare il controsenso con il mio cervello. La scienza non tiene conto della vita reale.