Reflusso gastrico: cause, sintomi e rimedi pratici

Ti è mai capitato di sentire quel bruciore al petto o alla gola subito dopo aver mangiato? Quella sensazione di acidità è il reflusso gastrico, un disturbo più comune di quanto pensi. Qui trovi le informazioni più utili per capire cosa lo provoca, come riconoscerlo e soprattutto come gestirlo nella vita di tutti i giorni.

Cause più comuni

Il reflusso nasce quando lo sfintere esofageo inferiore (SEI) non chiude bene, lasciando passare l’acido dello stomaco verso l’esofago. Tra le cause più frequenti troviamo:

  • Alimentazione: cibi piccanti, fritti, cioccolato, caffè, alcol e agrumi possono rilassare il SEI.
  • Abitudini di vita: mangiare veloce, fare pasti abbondanti o sdraiarsi subito dopo aver mangiato aumentano la pressione sullo stomaco.
  • Peso corporeo: l’obesità comprime l’addome e spinge l’acido verso l’alto.
  • Fumo: il tabacco indebolisce il muscolo dello sfintere.
  • Farmaci: alcuni antinfiammatori, beta‑bloccanti e antidepressivi possono peggiorare il reflusso.

Non è raro avere più di un fattore insieme. Per capire cosa ti scatta, prova a tenere un diario alimentare per una settimana: annota cosa mangi, quando e se avverti fastidi.

Rimedi e consigli quotidiani

Prima di prendere farmaci, prova alcune mosse semplici:

  1. Modifica l’alimentazione: privilegia cibi leggeri, poco grassi e ricchi di fibre. Sostituisci il caffè con tisane non acide e limita alcol e cioccolato.
  2. Regola le porzioni: mangia piccoli pasti ogni 3‑4 ore e evita di superare il 70% della tua capacità gastrica.
  3. Non sdraiarti subito: resta in posizione eretta per almeno 2‑3 ore dopo aver mangiato. Se devi dormire, solleva la testata del letto di 10‑15 cm.
  4. Perdi peso in eccesso: anche 5‑10 kg possono ridurre la pressione sull’addome e migliorare i sintomi.
  5. Smetti di fumare: il tabacco indebolisce il SEI; smettere riduce subito il bruciore.

Se questi accorgimenti non bastano, gli antiacidi da banco (come l’algina o il magnesio) possono dare sollievo temporaneo. Per casi più persistenti, il medico può prescrivere inibitori della pompa protonica (IPP) o antagonisti dei recettori H2. Ricorda però che i farmaci vanno usati solo su indicazione medica, soprattutto se i sintomi durano più di due settimane.

In sintesi, il reflusso gastrico è gestibile con attenzione alla dieta, alle abitudini e al peso. Un piccolo cambiamento quotidiano può fare la differenza tra una serata tranquilla e un bruciore fastidioso. Se i sintomi persistono, non esitare a consultare il tuo medico: una diagnosi accurata ti aiuterà a scegliere il trattamento più adatto.

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