Aromasin (Exemestane): uso, dosaggio, effetti collaterali e alternative 2025

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Aromasin (Exemestane): uso, dosaggio, effetti collaterali e alternative 2025

Quando cerchi informazioni su Aromasin, di solito vuoi risposte chiare: a cosa serve, come si prende, cosa aspettarsi e se è la scelta giusta rispetto ad altri inibitori dell’aromatasi. Qui trovi una guida pratica, aggiornata al 2025, pensata per chi deve iniziare o sta già facendo terapia ormonale per tumore al seno ormono-sensibile. Ti aiuto a capire come funziona, quali controlli fare, come gestire gli effetti collaterali e quando valutare alternative. Niente giri di parole: cose concrete, basate su linee guida e studi seri.

  • TL;DR: Aromasin (exemestane) è un inibitore dell’aromatasi usato nel tumore al seno HR+ in donne in post-menopausa (o con soppressione ovarica). Si assume 25 mg al giorno, dopo un pasto, per migliorare l’assorbimento.
  • Riduce il rischio di recidiva rispetto a continuare il tamoxifene dopo 2-3 anni (studio IES: hazard ratio circa 0,68). Ma può peggiorare la salute dell’osso: serve prevenzione e monitoraggio.
  • Controlli chiave: densitometria ossea, vitamina D, profilo lipidico, enzimi epatici. Attenzione a induttori enzimatici (rifampicina, carbamazepina, iperico) e a terapie con estrogeni.
  • Alternative equivalenti: anastrozolo e letrozolo. Efficacia simile; differenze pratiche su profilo di effetti, ossa, dolori articolari e lipidi.
  • Se sei premenopausa, Aromasin da solo non basta: si valuta con il medico la soppressione ovarica (agonisti LHRH) o un’altra strategia.

Cos’è Aromasin (exemestane) e quando serve

Aromasin è il nome commerciale dell’exemestane, un inibitore dell’aromatasi “steroideo” che blocca in modo irreversibile l’enzima aromatasi. In parole semplici: abbassa i livelli di estrogeni circolanti, togliendo “carburante” ai tumori al seno che crescono grazie agli ormoni (HR+, recettori ormonali positivi).

Quando si usa: le indicazioni approvate (CH/EU) coprono due scenari principali:

  • Malattia iniziale (adiuvante): donne in post-menopausa che hanno fatto 2-3 anni di tamoxifene e passano a exemestane per completare circa 5 anni totali di terapia endocrina. In alcune situazioni si estende fino a 7-10 anni, su valutazione oncologica.
  • Malattia avanzata/metastatica: in progressione dopo anti-estrogeni, in donne in post-menopausa. In premenopausa si valuta solo se c’è soppressione ovarica farmacologica o chirurgica.

Perché non in premenopausa senza soppressione ovarica? Perché le ovaie attive “compensano” e gli estrogeni non scendono abbastanza. E no, non si combina con terapie ormonali a base di estrogeni: si annullano a vicenda.

Cosa aspettarsi sul beneficio: rispetto a continuare il tamoxifene dopo 2-3 anni, il passaggio a exemestane ha mostrato un miglioramento della sopravvivenza libera da malattia (studio IES, NEJM 2004 e aggiornamenti): riduzione relativa del rischio di recidiva di circa il 30% (HR ~0,68). Nelle analisi a lungo termine, il vantaggio si mantiene in molte sottopopolazioni, con differenze minime rispetto ad altri inibitori dell’aromatasi (anastrozolo, letrozolo). Linee guida ESMO/ASCO 2023-2024 confermano gli inibitori dell’aromatasi come pilastro della terapia endocrina adiuvante e nella malattia avanzata HR+.

Come si assume: dosi, orari, interazioni, monitoraggi

Dose standard: 25 mg per via orale, una volta al giorno. Prendilo dopo un pasto, sempre più o meno alla stessa ora. Con il cibo l’assorbimento aumenta (circa +40% di esposizione), e di solito lo stomaco ringrazia.

  • Se dimentichi una dose: prendila appena te ne ricordi se mancano molte ore alla successiva. Se sei vicino alla dose seguente, salta e riprendi il ritmo. Niente “doppie dosi”.
  • Se vomiti entro un’ora: in pratica la dose potrebbe non essere stata assorbita; se capita spesso, parlane con l’oncologo.
  • Durata: fissata dall’oncologo in base a stadio, rischio, tolleranza. In adiuvante l’orizzonte tipico è 5 anni totali di endocrina (tamoxifene + AI) o estesi a 7-10 anni in casi selezionati.

Interazioni da tenere d’occhio:

  • Induttori enzimatici (CYP3A4): rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbital, erba di San Giovanni/iperico. Possono ridurre i livelli di exemestane e l’efficacia. Segnala sempre questi farmaci: il medico valuta alternative o aggiustamenti.
  • Estrogeni e SERM/terapia ormonale sostitutiva: antagonismo farmacologico. Evitare terapie con estrogeni sistemici. Per secchezza vaginale si può discutere l’uso locale a minimo dosaggio, caso per caso.
  • Alcol: nessuna interazione diretta rilevante, ma non abusare, specie se gli esami epatici sono già sensibili.

Controlli e monitoraggi (pratica che funziona):

  • Osso: densitometria (DEXA) all’inizio, poi ogni 12-24 mesi. Le AI accelerano la perdita ossea (~2-3% l’anno senza protezione). Se hai osteopenia/osteoporosi o fattori di rischio, si valuta bisfosfonato o denosumab.
  • Vitamina D e calcio: correggere carenze (es. 800-1000 UI/die di vitamina D e 1000-1200 mg/die di calcio totale tra dieta e supplementi, se servono). Muoviti: camminata veloce, esercizio di resistenza 2-3 volte a settimana.
  • Lipidi: profilo lipidico a 3-6 mesi e poi periodicamente. Le AI possono aumentare LDL. Dieta, attività fisica, e se serve terapia ipolipemizzante.
  • Fegato: transaminasi e fosfatasi alcalina all’inizio e poi secondo clinica. Lieve rialzo è possibile; rialzi importanti vanno gestiti.
  • Sintomi: articolazioni, vampate, umore, sonno, cute/capelli. Segnali sistematici aiutano a intervenire presto.

Checklist rapida prima di iniziare:

  • Conferma post-menopausa o soppressione ovarica in corso (se premenopausa).
  • DEXA di base, vitamina D, lipidi, funzionalità epatica.
  • Lista farmaci/fitoterapici aggiornata (cerca induttori CYP3A4 e estrogeni).
  • Piano osseo: attività fisica + calcio/vitamina D; considera farmaco “salva-osso” se indicato.
  • Fissa già il primo controllo (3 mesi) per fare il punto su tolleranza e aderenza.
ParametroRaccomandazione praticaMotivo
Assunzione25 mg/die dopo un pastoMigliora assorbimento e tolleranza gastrica
DimenticanzaNon raddoppiare la doseEvita picchi inutili e rischi
DEXABaseline, poi ogni 12-24 mesiLe AI riducono densità ossea
Vitamina DCorreggere carenze, 800-1000 UI/die se indicatoSupporta osso e muscoli
LipidiControllo a 3-6 mesiRischio di aumento LDL
InterazioniEvitare induttori CYP3A4 e estrogeniPotrebbero ridurre efficacia o annullarla
Efficacia e rischi: cosa dicono gli studi e come ridurre i problemi

Efficacia e rischi: cosa dicono gli studi e come ridurre i problemi

Efficacia: lo studio IES (Intergroup Exemestane Study, NEJM 2004) ha randomizzato donne in post-menopausa che avevano già fatto 2-3 anni di tamoxifene a continuare tamoxifene oppure passare a exemestane. Risultato: migliore sopravvivenza libera da malattia con exemestane (riduzione relativa del rischio di recidiva intorno al 30%, HR ~0,68). Aggiornamenti hanno confermato il beneficio, con profili simili in sottogruppi (linfonodi positivi, età diverse).

Confronti testa-a-testa tra inibitori dell’aromatasi: nello studio MA.27 (exemestane vs anastrozolo in adiuvante), efficacia sostanzialmente sovrapponibile; le differenze vere stanno negli effetti collaterali individuali. Le meta-analisi (Cochrane, e revisioni supportate da ESMO/ASCO) mostrano che usare un AI per parte o tutto il percorso adiuvante riduce le recidive più del tamoxifene, con vantaggi specifici nelle pazienti a rischio più alto.

Principali effetti collaterali (quanto sono frequenti):

  • Dolori articolari e muscolari (artralgie/mialgie): 20-40%. Spesso gestibili con attività graduata, stretching, paracetamolo/antiinfiammatori se indicati, e, in casi selezionati, cambio di AI.
  • Vampate, sudorazione: 15-35%. Tecniche non farmacologiche, abiti a strati; farmaci non ormonali (es. venlafaxina, gabapentin) se disturbano molto.
  • Affaticamento e insonnia: 10-25%. Igiene del sonno, luce naturale al mattino, attività fisica leggera.
  • Nausea: 10-20%, spesso lieve e transitoria, meglio se preso dopo pasto.
  • Ossa: perdita di massa ossea progressiva; rischio di fratture aumenta se non si fa prevenzione.
  • Lipidi: possibile aumento LDL e del colesterolo totale.
  • Umore: in piccola quota, peggioramento dell’umore o ansia; se compaiono, meglio segnalarlo subito.
Esito/EventoDati indicativiFonte
Riduzione rischio recidiva (switch dopo 2-3 anni)~30% relativo (HR ~0,68)IES, NEJM 2004; follow-up successivi
Artralgie/mialgie20-40%Trial AI e real-world
Vampate15-35%Trial AI
Perdita densità ossea~2-3%/anno senza protezioneStudi DEXA in terapia AI
Aumento LDLModesto incremento medioAnalisi lipidiche in AI

Come ridurre i problemi, sul campo:

  • Dolori articolari: cammino quotidiano, esercizi di resistenza 2-3 volte a settimana, stretching. Spesso migliorano entro 4-8 settimane. Se no, si può provare passaggio da exemestane ad anastrozolo/letrozolo o viceversa.
  • Ossa: non aspettare. Calcio, vitamina D, allenamento con pesi, stop fumo. Con osteopenia/osteoporosi si aggiunge bisfosfonato o denosumab che, tra l’altro, riducono anche il rischio di fratture.
  • Vampate: tecniche comportamentali, bevande fresche, evitare picchi di zucchero/alcol. Se serve, farmaci non ormonali su prescrizione.
  • Lipidi: dieta mediterranea “vera”, attività fisica; se LDL resta alta, statina/ezetimibe valutata dal curante.
  • Fegato: se le transaminasi salgono molto, si rivede la terapia e si cerca una causa concomitante (farmaci, alcol, epatiti).

Nota sulla gravidanza: exemestane è controindicato. Serve contraccezione efficace durante la terapia e per un periodo dopo la fine (verifica con l’oncologo; le linee guida variano). Allattamento: da evitare durante il trattamento.

Alternative, confronti, FAQ e prossimi passi

Gli inibitori dell’aromatasi più usati sono tre: exemestane (Aromasin), anastrozolo (Arimidex) e letrozolo (Femara). Efficacia globale simile; la scelta è spesso guidata da tolleranza individuale, profilo osseo/metabolico, interazioni e preferenze del centro.

CaratteristicaExemestaneAnastrozoloLetrozolo
TipoSteroideo, irreversibileNon steroideo, reversibileNon steroideo, reversibile
Dose tipica25 mg/die con cibo1 mg/die2,5 mg/die
OssaPerdita ossea: prevenzione necessariaSimileSimile
ArticolazioniComuneComuneComune
LipidiPossibile aumento LDLPossibilePossibile
InterazioniAttenzione a induttori CYP3A4Poche clinicamente rilevantiPoche clinicamente rilevanti

Best for / Not for (regole pratiche):

  • Se hai già dolori articolari importanti: qualsiasi AI può peggiorarli; valuta quello meglio tollerato su di te. A volte il passaggio da non-steroideo a steroideo (o viceversa) aiuta.
  • Se l’osso è fragile: qualunque AI richiede strategia ossea attiva. Non è un motivo per evitare gli AI, ma per affiancarli a farmaci “bone-protective”.
  • Se prendi farmaci che inducono CYP3A4 e non puoi cambiarli: potrebbe essere più semplice usare un AI non steroideo; discuti col team oncologico.
  • Se stai pianificando gravidanza: di solito si evitano AI; serve percorso dedicato con l’oncologo.

Domande rapide (FAQ):

  • Si può prendere la sera? Sì. Scegli un orario che riesci a mantenere, dopo un pasto.
  • Fa cadere i capelli? Può assottigliarli in una minoranza. Di solito è lieve. Segnala se è marcato.
  • Quanto dura prima di “fare effetto”? Il calo estrogenico è rapido, ma il beneficio clinico si misura su mesi/anni in prevenzione delle recidive.
  • Posso guidare? Sì, salvo che tu abbia vertigini o affaticamento marcati.
  • Posso fare sport? Sì, anzi aiuta per ossa, articolazioni, umore.
  • E se non lo tollero? Si può ridiscutere dose/ritmo, passare a un altro AI o tornare a tamoxifene: decisione condivisa con l’oncologo.
  • È usato per bodybuilding? Uso off-label e rischioso. Non fornito per scopi non medici. Evita.

Prossimi passi, a seconda della situazione:

  • Devi iniziare terapia adiuvante: fissa DEXA, esami base (vitamina D, lipidi, funzionalità epatica), verifica interazioni, pianifica attività fisica e integrazione.
  • Hai già dolori articolari: annota intensità e momenti della giornata; prova esercizi mirati; se entro 4-8 settimane non va, chiama l’oncologo per opzioni.
  • DEXA con osteopenia/osteoporosi: parla di bisfosfonato/denosumab; non rimandare di mesi.
  • Lipidi alti: dieta strutturata + camminata quotidiana; se non basta, valuta terapia ipolipemizzante.
  • Hai farmaci in corso (antiepilettici, rimedi erboristici): porta la lista completa alla visita. Meglio togliere l’iperico subito.

Nota pratica su disponibilità e costi (2025): Aromasin è un medicinale con ricetta. Esistono equivalenti (exemestane) che riducono il costo. I prezzi variano per Paese e assicurazione (in Svizzera: rimborsi LAMal secondo lista; in Italia: rimborsato in indicazione). Per confezioni e marchi, fa fede il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) approvato da Swissmedic/AIFA e il compendio farmaceutico locale.

Fonti e credibilità (senza link): linee guida ESMO/ASCO 2023-2024 su terapia endocrina nel carcinoma mammario HR+, NEJM 2004 (Intergroup Exemestane Study) e analisi successive, MA.27 per confronto exemestane vs anastrozolo, RCP/SmPC ufficiali (Swissmedic/AIFA), revisioni Cochrane sugli inibitori dell’aromatasi in adiuvante.

Paul Jackson

sull'autore Paul Jackson

Sono un farmacologo che vive a Lugano e lavoro nell'industria farmaceutica su sicurezza ed efficacia dei medicinali. Collaboro con team clinici e regolatori per portare nuove terapie ai pazienti. Nel tempo libero scrivo articoli divulgativi su farmaci e integratori, con un occhio alla prevenzione delle malattie. Mi piace rendere comprensibili le evidenze scientifiche a tutti.

Commenti (9)
  • Giovanni Biazzi
    Giovanni Biazzi
    2.09.2025

    ma scherziamo? exemestane è l’unico che non ti fa venire il diabete come l’anastrozolo, ma la gente va a caccia di effetti collaterali come se fosse un gioco. Io l’ho preso per 5 anni e ho fatto 10 km al giorno, niente dolori, niente vampate. Se ti fa male l’anca è perché non ti muovi, non è colpa del farmaco. E poi chi usa l’iperico mentre fa AI? Ma sei scemo?

  • Claudia Melis
    Claudia Melis
    4.09.2025

    oh mio dio, questo post è come un manuale di oncologia scritto da un angelo con un PhD e una passione per i tabelloni. Mi ha fatto venire voglia di abbracciare un medico. Ma seriamente: chi ha scritto questo merita una medaglia. E se qualcuno dice che Aromasin è "troppo duro"... beh, prova a vivere con un tumore al seno metastatico e poi torna a lamentarti delle articolazioni. 🙏

  • Nicola G.
    Nicola G.
    6.09.2025

    io ho fatto 7 anni di endocrina e ho preso tutto: tamoxifene, exemestane, poi di nuovo tamoxifene... e sì, ho perso ossa, ho avuto le vampate che sembravano un incendio in cucina, ma ho vinto. E se qualcuno mi dice "ma perché non hai preso l’altro?" io gli rispondo: perché non sono un robot. Ogni corpo è un universo. 🌌💔 E sì, ho preso il calcio e la vitamina D, ma anche il CBD. E no, non è una droga, è un aiuto. Se non lo capisci, pazienza.

  • Elisa Pasqualetto
    Elisa Pasqualetto
    7.09.2025

    questo post è un’opera d’arte, ma è anche un’arma di distrazione di massa. Chi ha scritto questo ha fatto un lavoro impeccabile... ma ha anche ignorato che in Italia il 60% delle pazienti non fa neanche la DEXA perché non gliela prescrivono. E poi chi ha detto che le statine sono sicure? Tu credi che un’altra pillola ti salvi? La verità è che la medicina moderna ti fa credere che se prendi abbastanza pillole, il corpo non si romperà. E invece si rompe. E tu continui a prendere farmaci. 🤡

  • Gabriella Dotto
    Gabriella Dotto
    8.09.2025

    grazie per aver scritto questo. Ho iniziato Aromasin 3 mesi fa e ho pianto per una settimana perché non sapevo cosa aspettarmi. Poi ho letto questo e ho sentito che non ero sola. Ho fatto camminata, ho preso vitamina D, ho parlato con la mia terapista. E oggi, anche se mi fanno male le mani, so che sto facendo la cosa giusta. Non è facile, ma non sono sola. ❤️

  • stefano pierdomenico
    stefano pierdomenico
    8.09.2025

    ah sì, ecco il solito post da "medico che sa tutto". Ma chi ti ha detto che gli inibitori dell’aromatasi sono la panacea? Hai mai sentito parlare del fenomeno "AI-induced fatigue syndrome"? No? Perché non esiste, è solo una scusa per non fare sport. E poi l’iperico? Ma sei serio? Se prendi erbe magiche e poi ti lamenti che il farmaco non funziona, non è colpa di Aromasin, è colpa tua. Io ho preso exemestane, ho fatto 5 anni di fisioterapia, e ho vinto. Tu? Stai ancora cercando un’alternativa magica. C’è un motivo per cui i trial sono così chiari: perché funziona. Non cercare scappatoie, prendi la pillola e muoviti.

  • Vincenzo Paone
    Vincenzo Paone
    8.09.2025

    La dose di 25 mg al giorno di exemestane è ben documentata nell’IES trial e nei successivi follow-up di 10 anni. L’assunzione post-prandiale aumenta l’AUC del 40% secondo dati farmacocinetici di fase I. Le interazioni con induttori di CYP3A4 sono clinicamente rilevanti e documentate in almeno 7 studi prospettici. La perdita di densità ossea media è di 2,3% annuo, con un rischio relativo di frattura vertebrale di 1,4 (IC 95%: 1.1–1.7). Il passaggio da tamoxifene ad AI riduce il rischio di recidiva del 32% (HR 0.68; p<0.001). Le alternative anastrozolo e letrozolo mostrano equivalenza di efficacia in meta-analisi Cochrane 2023. Il monitoraggio della vitamina D e del profilo lipidico è standard di cura secondo ESMO 2024. Non esistono alternative valide a questa strategia in pazienti post-menopausa con tumore HR+. La letteratura è chiara: non c’è spazio per l’opinione personale.

  • Lorenzo L
    Lorenzo L
    9.09.2025

    exemestane? ma chi se ne frega, io ho preso il tamoxifene e ho fatto 10 anni, e non ho avuto niente. Tutti questi controlli, queste pillole, queste DEXA... è un casino. Se non ti fa male, non cambiare. E poi l’iperico? Ma che cazzo, lo prendi con l’AI? Sei un pazzo. Io ho fatto solo la mia vita e ho vinto. Punto.

  • Andrea Andrea
    Andrea Andrea
    10.09.2025

    Confermo: inizio terapia con exemestane, DEXA baseline, vitamina D ≥800 UI/die, calcio 1000 mg/die, attività fisica 3x/settimana. Monitoraggio a 3 mesi. Nessun induttore CYP3A4. Evitare estrogeni sistemici. Se articolazioni gravi, valutare cambio AI. Pronto a discutere casi specifici.

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