Iponatriemia cronica: cosa è, perché succede e come curarla

L'iponatriemia cronica è una carenza di sodio nel sangue che si sviluppa lentamente, di solito per mesi. Il corpo ha bisogno di sodio per regolare la pressione, il volume del sangue e la trasmissione degli impulsi nervosi. Quando il livello scende sotto i 135 mmol/L per un lungo periodo, iniziano a comparire sintomi che possono passare inosservati fino a quando non diventano più evidenti.

Non è una condizione rara: molte persone la sviluppano senza accorgersene, soprattutto se assumono farmaci diuretici, hanno problemi cardiaci o renali, o seguono diete ipocaloriche con poco sale. Capire se sei a rischio è il primo passo per evitarla.

Perché si verifica l'iponatriemia?

Le cause più frequenti includono:

  • Farmaci diuretici: i diuretici tiazidici o di risparmio di potassio spingono il corpo a eliminare più liquidi e sodio.
  • Insufficienza cardiaca o epatica: il corpo trattiene acqua per compensare la ridotta capacità di pompare sangue, diluendo il sodio.
  • Disturbi endocrini, come la sindrome di secrezione inappropriata di ADH (SIADH), che causa una ritenzione eccessiva d'acqua.
  • Dieta povera di sodio: alcune diete dimagranti o di sport estremi limitano l'apporto di sale.
  • Eccessivo consumo di acqua: bere grandi quantità d'acqua in poche ore può far scendere il sodio, soprattutto se non si integra con elettroliti.

Spesso più di una di queste cause agisce contemporaneamente. Per questo è importante parlare con il medico se assumi farmaci o hai una condizione cronica.

Come gestire l'iponatriemia cronica

Il trattamento parte sempre da una valutazione medica: esami del sangue, revisione dei farmaci e, se necessario, una visita cardiologica o nefrologica. Ecco le strategie più pratiche:

  • Modifica dei farmaci: il medico può ridurre la dose dei diuretici o sostituirli con alternative meno inclini a provocare iponatriemia.
  • Aggiustamento della dieta: aumentare leggermente il consumo di sale (ad esempio, aggiungendo un pizzico di sale marino ai pasti) può fare la differenza, ma senza esagerare.
  • Integratori di sodio: in caso di carenze marcate, si usano soluzioni saline orali o, raramente, infusioni endovenose sotto controllo.
  • Bilanciare l'assunzione di liquidi: bere acqua a ritmo costante durante la giornata e limitare le grandi quantità in una sola volta.
  • Controlli regolari: monitora i livelli di sodio ogni 3‑6 mesi se sei a rischio, soprattutto dopo cambiamenti di terapia.

Ricorda che il sodio è solo una parte dell'equilibrio elettrolitico. Il potassio, il magnesio e il calcio hanno ruoli complementari, quindi una dieta varia è fondamentale.

Se ti senti stanco, hai mal di testa, nausea o confusione, non trascurare questi segnali: potrebbero essere il primo avvertimento di iponatriemia. Una visita rapida e qualche analisi ti aiuteranno a capire se è il caso di intervenire.

In sintesi, l'iponatriemia cronica è gestibile con pochi accorgimenti quotidiani e una buona collaborazione con il medico. Tenere d'occhio i farmaci, aggiustare l'alimentazione e mantenere un equilibrio idrico sono le chiavi per evitare complicazioni e vivere più serenamente.

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